Dal dizionario Treccani il vocabolo è definito come “Il nome e il cognome con cui si sottoscrive un documento per conferma o accettazione del contenuto”.
Sappiamo quanto spesso possa “costare” apporre una firma: si pensi, ad. esempio, a quella sugli assegni, o nei contratti, comportando l’impegno al relativo adempimento.
Ma c’è una firma a costo zero, che sa di umanità: è quella per la scelta della destinazione dell’8 per mille per la Chiesa Cattolica.
Da sempre, ma soprattutto durante il periodo di emergenza Covid-19, “C’è un Paese che non ha mai smesso, nemmeno per un istante di prendersi cura dei più deboli. L’amore non si è fermato. Una Chiesa che c’era prima della pandemia, che è stata al fianco del suo popolo durante l’emergenza con i fondi 8xmille e la sua rete di solidarietà, e che sta continuando a progettare, a sognare per ricostruire il nostro futuro insieme, anche dietro ad una mascherina. Una Chiesa, e un Paese, motivati da valori che sono quelli del Vangelo: amore, conforto, speranza, accoglienza, annuncio, fede”, come afferma il nuovo responsabile del Servizio Promozione della CEI Massimo Monzio Compagnoni. Dietro ogni firma una storia da raccontare, anche a livello multimediale.
Cos’è l’8 per mille?
Rappresenta una quota, appunto pari all’8xmille dell’intero gettito dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF), che ogni anno lo Stato mette a disposizione dei contribuenti, per scopi sociali o umanitari a gestione statale, oppure religiosi o caritativi gestiti da confessioni religiose.
E’ una decisione lasciata alla libertà del singolo, perché lo Stato non ne decide direttamente l’attribuzione, ma affida appunto ai cittadini il compito di determinare a chi e per quali scopi deve essere destinata, esprimendo la propria preferenza, apponendo una semplice firma, in una delle caselle sui modelli per le dichiarazioni dei redditi.
Non costa nulla, perché serve solo ad indicare a chi va assegnata quella quota.
L’8xmille del gettito IRPEF, infatti, può essere destinato:
- allo Stato
- alla Chiesa Cattolica
- all’Unione italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno
- alle Assemblee di Dio in Italia
- alla Chiesa Evangelica Valdese
- alla Chiesa Evangelica Luterana in Italia
- all’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane
- alla Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale
- alla Chiesa apostolica in Italia
- all’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia
- all’Unione Buddhista Italiana
- all’Unione Induista Italiana
- all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG)
Se si sceglie di non firmare, la quota sarà comunque attribuita e ripartita in proporzione alle preferenze di chi ha firmato. Ad esempio: se il 10% dei contribuenti ha firmato per una certa confessione religiosa, il 10% dei fondi andrà a quella confessione, indipendentemente dal numero degli astenuti. Quindi chi non firma, lascia agli altri cittadini la facoltà di decidere.
Con la stessa scheda, si possono esprimere anche altre due preferenze: il 5 per mille per determinate finalità di interesse sociale; il 2 per mille in favore di un partito politico, con la sostanziale differenza che, con queste due scelte, il contribuente destina, all’ente da lui prescelto, il cinque per mille e/o il 2 per mille delle proprie imposte effettive e non del gettito nazionale. Le scelte possono essere tutte espresse, non determinando maggiori imposte dovute.
Entro quando ?
Entro il 30 settembre 2020 – per coloro che hanno l’obbligo di presentare la dichiarazione dei redditi con il 730, tramite CAF o commercialisti;
Entro il 30 novembre 2020 – per i contribuenti che sono esonerati dall’obbligo di presentazione della dichiarazione. Infatti anche per loro è possibile firmare ed effettuare così una scelta consapevole.
L’Ufficio diocesano è a disposizione per ogni informazione.
(fonte: www.sovvenire.it)
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